Il 5 per 1000 e lo sviluppo del Non Profit

Seconda edizione della ricerca “Il 5 per 1000 e lo sviluppo del nonprofit”realizzata da Banca Etica: un’analisi che – incrociando dati dell’Agenzia delle Entrate con dati interni della banca – disegna l’evoluzione di questo strumento di democrazia economica e tratteggia ipotesi per il suo sviluppo futuro, con un focus particolare sugli strumenti finanziari che possono amplificarne i ritorni sociali.

Il 5 per mille è uno strumento di grande valore perché è tra i pochi che consente ai cittadini di esprimere chiaramente una preferenza per i settori di welfare da sostenere tramite la contribuzione fiscale: una forma di partecipazione alle scelte di spesa che avvicina le persone alle organizzazioni nonprofit e rafforza il senso di appartenenza e di comunità.

I risultati principali

  • attraverso il 5 per 1000  sono stati erogati complessivamente 4,2 miliardi di euro a favore di realtà non profit tra il 2008 e il 2018;
  • in media ogni anno più del 25% dei contribuenti italiani (circa 12 milioni di persone) sceglie di devolvere il 5 per 1000 a un’organizzazione senza scopo di lucro;
  • negli anni il numero di enti che hanno beneficiato del 5 per 1000 è quasi raddoppiato dai circa 30mila del 2006 ai quasi 57mila del 2016, con relativa contrazione degli importi medi percepiti, scesi da oltre 11mila euro a poco meno di 9mila euro;
  • la ricerca medica e scientifica è il settore che più attira le preferenze degli italiani: nel decennio 2006-2016 il 36% delle risorse sono andate a favore di tali Fondazioni, di cui il 27% è stato indirizzato a progetti di ricerca sanitaria;
  • nella scelta degli enti cui devolvere il 5 per 1000 si verifica una forte concentrazione: i primi 10 enti hanno raccolto il 29% del totale, pari a 1 miliardo e 200 milioni di euro;
  • le associazioni sportive dilettantistiche riescono a raccogliere in media 2.000 euro con il 5 per mille; le altre associazioni 9.200 e le fondazioni per la ricerca sanitaria 1,5 milioni di euro;
  • Lombardia e Lazio si confermano le Regioni più attive, in quanto sedi delle maggiori organizzazioni del Terzo Settore: esse raccolgono insieme quasi il 60% dell’importo distribuito nel periodo considerato.

La Riforma del Terzo Settore
La ricerca approfondisce l’impatto che la Riforma del Terzo Settore – sia pure ancora in attesa di alcuni dei decreti attuativi – avrà sull’istituto del 5 per 1000. In particolare la riforma dispone la revisione e razionalizzazione dei criteri necessari agli enti per candidarsi a ricevere il 5 per 1000; la semplificazione  e accelerazione delle procedure per il calcolo e l’erogazione dei contributi spettanti ai vari enti, che dovrebbe avvenire dopo non più di un anno. Saranno definiti una soglia minima al di sotto della quale l’ente non potrà ricevere il contributo e nuovi criteri per il riparto delle scelte non espresse dai contribuenti, tali da non favorire necessariamente le organizzazioni più grandi e note.

Il 5 per mille e le banche
Insieme al 5 per 1000 è cresciuta da parte delle banche – che prima non consideravano il settore nonprofit come un cliente interessante – l’offerta di credito finalizzato ad anticipare le risorse agli enti beneficiari (che devono aspettare, in media, dai 12 ai 24 mesi per l’accredito delle somme). Banca Etica risulta tra i primissimi istituti di credito italiani scelti dalle organizzazioni nonprofit in virtù della sua specificità di banca nata proprio per servire il Terzo Settore e l’economia civile e solidale.

FONTE: Banca Etica

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2018

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