Strumenti finanziari per l’Arte e la Cultura

Questo lavoro di ricerca nasce nell’ambito di un’indagine svolta tra il 2018 e il 2019, condotta in collaborazione tra Nesta Italia (che ha sviluppato e disseminato una survey rivolta a organizzazioni del settore artistico e culturale) e Fondazione Santagata (che si è occupata dell’analisi dei dati).

Grazie ai dati ricavati dall’indagine – a cui sono pervenute 192 risposte valide –  è stato tracciata panoramica sullo stato delle organizzazioni culturali in Italia, sia dal punto di vista giuridico-organizzativo, sia da quello finanziario, valutando in particolare il ricorso a strumenti di finanza rimborsabile.

A questa attività di ricerca primaria è stata affiancata un’attività di desk research, focalizzata sull’analisi di esperienze nel contesto europeo.

Sulla base dei risultati emersi, entrambe le fondazioni si sono confrontate e hanno condiviso delle riflessioni elaborate nei contenuti dei capitoli del report.

Strumenti finanziari: quando usarli e perché

La sostenibilità economica in ambito artistico e culturale è un obiettivo di medio-lungo periodo molto sfidante per le organizzazioni del settore.

Tuttavia essa non è una sfida impossibile, a patto di impostare l’attività con una logica imprenditoriale, dotarsi delle competenze adeguate, essere flessibili e attenti ai cambiamenti del mercato, e lavorare, possibilmente, in un’ottica anche internazionale.

Dall’indagine emerge che solo il 16% delle organizzazioni ha utilizzato strumenti di finanza rimborsabile; ciò si deve soprattutto a una serie di variabili legate alle fluttuazioni stagionali, all’incertezza dei tempi delle entrate e a costi imprevisti.

Emerge, quindi, la necessità di promuovere una maggiore ibridazione e diversificazione delle fonti di finanziamento per il settore artistico e culturale.

Per questo, all’interno del report vengono presentati – con un linguaggio divulgativo e accessibile – una serie di strumenti finanziari, di cui vengono valutati pro e contro, grazie alle testimonianze di alcuni casi studio.

A chi è rivolto questo report?

Primariamente agli operatori di piccole-medie imprese, associazioni, cooperative e altre forme giuridiche a cui possono essere ricondotte le organizzazioni del settore artistico e culturale; a professionisti del settore creativo che intendano strutturare un’attività imprenditoriale; a professionisti del management che intendano collaborare con organizzazioni del settore culturale.

Il report intende essere uno strumento pratico, di facile consultazione e che possa offrire una guida concreta grazie ai diversi casi studio basati su esperienze già collaudate sul territorio.

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