La Valutazione come pratica “trasformativa”

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Se è vero che la valutazione consiste nel “dar valore” e la misurazione è intesa come quell’attività che legge e quantifica la variazione che interviene in un passaggio (cambio di stato) fra un prima e un dopo (Venturi- Zamagni 2017), allora si capisce come sia indispensabile per il Terzo settore accettare la sfida dell’impatto sociale.

In un’epoca in cui la dimensione “sociale” è sempre più pervasiva e assume forme inedite e spesso ambivalenti, “dare evidenza del Valore Sociale generato” dalla propria missione e non solo “parlare di Valore”, diventa la chiave per costruire il futuro e rilanciare la propria identità.

L’orientamento all’impatto sociale deve essere assunto come una scelta intenzionale (non dettata dalla sola norma giuridica) e radicale (Calderini 2018), ossia mossa dal desiderio di rendere esplicito quel valore spesso dormiente o tacito, che i bilanci sociali spesso non mostrano.

In un momento storico attraversato dall’emersione di nuovi bisogni sociali ad alta domanda relazionale (personalizzazione) e da una nuova generazione di istituzioni che si caratterizzano per la loro capacità di incorporare il sociale come elemento centrale nella loro proposizione di valore (istituzioni ibride), diventa urgente per gli ETS avere evidenza della biodiversità della loro natura e della distintività delle loro azioni.

Per le cooperative sociali e le imprese sociali (che la Riforma tende a riunire) la Valutazione d’impatto sociale può essere il dispositivo adeguato per declinare “la scelta di valore” presente nel loro modello di governance; per il volontariato si può rivelare uno strumento “intenzionale” (non obbligatorio) utile a dare espressività ai servizi posti in essere da soggetti mossi da motivazioni diverse da quelle che transitano nel mercato.

Tutte le sfide comportano dei rischi e non esiste innovazione sociale senza l’assunzione di un rischio.

È indispensabile perciò creare e incoraggiare la creazione di un “ambiente” amico della valutazione d’impatto sociale, un contesto che stimoli approcci differenti e plurali alla valutazione utili non solo a dare evidenza della trasformazione sociale prodotta, ma a riorientare modelli organizzativi spesso disallineati dal fine per il quale sono nati.

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