Angelo, il pioniere del crowdfunding italiano

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È nato tutto per gioco tra quattro amici, nel 2004, quando Facebook era ancora una semplice realtà universitaria e non esistevano altri social. Angelo Rindone, classe 1974, milanese di nascita, era solo un ragazzo ma ha avuto un’intuizione: raccogliere fondi per beneficenza non più con i metodi tradizionali ma con quel poco che, al tempo, si poteva fare in Rete.

Oggi Rindone è considerato il pioniere del crowdfunding, termine inglese che sta ad indicare la raccolta, attraverso gruppi numerosi di persone, di fondi e finanziamenti destinati a specifici progetti.

«Mi davano del pazzo — racconta — da molti ero considerato un visionario. Ma io credevo davvero nelle opportunità offerte da Internet. Avevo intravisto le potenzialità di un mondo di relazioni dietro lo schermo del computer». Angelo ha un’anima artistica e allo stesso tempo pragmatica: «Ho studiato all’Accademia di Brera e poi ho lavorato nell’editoria. In questo campo ho fatto mille incontri, tra scrittori, pittori, fotografi: tanta genialità mi ha aperto la mente».

La conoscenza della Rete si unisce alla creatività e alla necessità di trovare per essa uno sponsor. Nasce così Produzioni dal Basso, che poi è la prima piattaforma italiana di crowdfunding. Subito è un successo: le sovvenzioni online diventano realtà. «È stata un’escalation  in poco tempo il processo ha generato aperture su più fronti. Con il micro finanziamento collettivo si possono sostenere iniziative di ogni genere dall’arte ai beni culturali, dal giornalismo partecipativo fino all’imprenditoria innovativa e alla ricerca scientifica».

I numeri parlano chiaro: gli utenti registrati sono 200 mila, i progetti finanziati più di 3.500 e i fondi raccolti sono pari a 8,5 milioni di euro (dati 2019)

«Ma la nostra attività ha anche una funzione sociale: credibilità e fiducia sono le parole chiave per il successo. È un modello educativo che genera i presupposti per un’espansione etica anche nell’area business. La piattaforma è come un grande palco, dove tutti sono attori e lo spettacolo è il risultato dell’interazione». «Il crowdfunding rappresenta anche uno strumento eccezionale di comunicazione — sottolinea l’imprenditore — è un modo per confrontare idee e presentare la propria storia alla comunità. La nostra azienda è giovane: siamo in dieci, tutti votati al lavoro di squadra. I progetti degli altri sono i nostri. Il mondo è in continua evoluzione, termini come sharing economy o disintermediazione danno l’immagine reale del cambiamento».

«La mia parola d’ordine è positività, credo in un futuro migliore e qualche bella storia, nata proprio sulla piattaforma, mi conforta e mi fa capire quanto la società è pronta a sostenere le buone idee».

Come quella di Manuel Brambilla, un ragazzo disabile con un sogno: un veicolo speciale a due ruote autobilancianti, capace di trasportarlo anche nei boschi. «Il progetto “Una Genny per Manuel” in pochi giorni, con quasi 300 sostenitori e più di 16.000 euro devoluti, è diventato realtà. Per noi una gratificazione: Manuel ci ha svelato che sulla carrozzina, spingendo le ruote, si guarda sempre in basso; invece oggi, a bordo di “Genny” i suoi occhi vedono il cielo».

Fonte: Corriere della Sera – Milano


Angelo Rindone è docente del LAB Crowdfunding per il Non Profit in partenza il 4 dicembre 2020.

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